mercoledì 29 ottobre 2014

Bari senza un'identità precisa. Tra incognite e certezze..

di Mario Caprioli

Siamo già ad un quarto di campionato e possiamo cominciare a fare alcune considerazioni sull'avvio di campionato dei biancorossi. Il Bari di quest'anno è stato costruito (a detta della nuova società) per un campionato di vertice. Partiamo dalla nota dolente: la difesa. I centrali stanno dimostrando tutte le loro pecche, tra svarioni e infortuni.Il solo Contini (doveva essere una riserva) sta dimostrando di potersela giocare. Al momento il 34enne nativo di Varese non può che essere con la sua esperienza un titolare inamovibile. In attesa di Camporese. Bianchetti sarebbe stato l'ideale. Chissà magari a gennaio possa venire lui o Polenta? Sul centrocampo nulla da dire. E' senza ombra di dubbio uno dei migliori della cadetteria. Romizi in primis. Il mediano cresciuto nelle giovanili della Fiorentina sta dimostrando tutto il suo valore. Impossibile che Mangia possa farne a meno. Il reparto avanzato invece è privo del centravanti d'area di rigore. De Luca e Caputo sono due brevilinei e non garantiscono fisicità al reparto. Qualcosina in tal senso andava fatta sul mercato. Lo diciamo dal 31 agosto: perchè cedere Joao? Il Bari è comunque lì ad un punto dai playoff, grazie al cielo. Complice un campionato davvero scadente. Questo aspetto non deve pero' far cullare la compagine biancorossa, anzi. Bisogna sfruttare la mediocrità del campionato per volare. Qui, dopo undici partite, il bilancio non è positivissimo (quattro vittorie, altrettanti pareggi e tre sconfitte). Manca la mentalità vincente. Sta al mister inculcarla. Un po' come fece Conte quando approdò in riva all'Adriatico...

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