di Mario Caprioli
Per tante, troppe volte i proprietari del Bari Calcio hanno espresso mediaticamente la volontà di cedere il club salvo poi restare al timone della società di via Torrebella. Ancora una volta “sembra” impossibile cedere le quote del Bari Calcio a Borghi, Tizio o Caio che sia, non perché manchi la volontà dei Matarrese. Anzi. Le loro aziende non producono più rose e fiori come invece accadeva una volta. Il concordato con riserva richiesto dalla Salvatore Matarrese Spa a creditori e fornitori ne è l’emblema.
La causa principale è ben nota a tutti: i debiti ( che siano 30,40 o 50 milioni di Euro poco importa). Nemmeno un pazzo/sceicco/appassionato pieno di soldi sarebbe in grado di accollarseli. Cosa fare allora? A mio modesto parere, le strade maggiormente percorribili sono due : portare nel più breve tempo possibile i libri contabili in tribunale per salvaguardare il titolo sportivo (il cosiddetto FALLIMENTO PILOTATO) o continuare l’autogestione. La seconda opzione è sponsorizzata, secondo indiscrezioni, dai cosiddetti “Gestori attuali” del club. Facile intendere a chi mi riferisco.
Non riesco però a capacitarmi di una cosa: come mai si sono ridotti a tal punto quando avrebbero potuto vendere in estate? In entrambi i casi da me descritti ci verrebbero a perdere. Staremo a vedere.
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